venerdì 28 agosto 2015

Consolato e Google

Oggi siamo stati ospiti al consolato italiano a San Francisco.
Ad accoglierci, ovviamente, il console Mauro Battocchi, e numerosi host venuti per raccontarci come sono arrivati a lavorare nella Silicon Valley.

Il console introduce la mattinata con un discorso ricco di spunti e riflessioni, e come twitta poco dopo, "I ragazzi di : "Torniamo in per cambiare ispirati da "
Sicuramente, torniamo a casa carichi di aspettative, di voglia di fare, seppur la Silicon Valley sia un posto magico, dove sembra che la tecnologia cresca appesa agli alberi, dopo questa esperienza guarderemo l'Italia con occhi diversi, perchè come qualcuno ha detto in questa settimana, c'è chi torna in Italia "per andare a trovare i genitori" e c'è "chi torna a casa".
Noi vogliamo sentirci a casa, in un paese che ci può dare delle possibilità, e delle seconde occasioni se è necessario.


Abbiamo ascoltato Armando Biondi di AdEspresso, per gli Ads di Facebook, e Massimo Chieruzzi di 5hundred, un incubatore.
Capiamo, grazie alla loro esperienza, chenon bisogna fare progetti senza un mercato, ma prima bisogna "tastare il terreno" e vedere se l'idea può avere uno sbocco.
Il loro consiglio è quello di venire in Silicon Valley avendo già un'idea precisa, perchè quì l'ambiente è molto competitivo.
E se si ha un blog, non bisogna parlare solo ed unicamente del prodotto, ma utilizzarlo come connessione per far affluire utenti. 
Un'altra parola chiave che esce fuori da questi incontri è "timing", ed essere in grado di riconoscere un'opportunità quando si presenta.
(adespresso.com)

Loris Degioanni, si occupa di Cloud Computing Containers.
Ci dice che i nomi degli investitori sono importanti, perchè servono per dare fiducia anche a nuovi possibili finanziatori.


Google
A casa di mamma google, ci portano al  Visitor Center.




Un posto da sogno per ogni nerd, Robottini di android di ogni dimensione e colore, vasca con le palline, una buca per giocare a golf, una bicicletta con i colori di Google, un nexus gigantesco, ma alla fine dei conti non vediamo molto di più.



Bazinga!
Fortunatamente abbiamo la possibilità di fare quattro chiacchiere con Luca Prasso: ha lavoratoprecedentemente nel mondo della computer graphics alla DreamWorks (ha collaborato a produzioni come Shrek), ora lavora alla Google per portare la realtà aumentata su YouTube.
Ci racconta che in parallelo ha una startup, Curious Hat, che fa app per la scuola.
Luca ci dice di non essersi mai laureato, ma nella vita non serve solo una laurea, ci vuole anche la voglia di mettersi a lavorare, e avere una passione da coltivare.

Il giro a Google prosegue all' Android lawn statue,  dove sono presenti le statue di Android rappresentati il sistema operativo da Cupcake a Lollipop.


Il Tour finisce allo Shop, dove ringraziamo mamma Google di aver cambiato logo due giorni dopo aver speso un sacco di dollari in magliette e gadget. :P




Nessun commento:

Posta un commento

Blogger templates